Figura
complessa quella di Antonio Cecchi (nato a Pesaro
il 28 gennaio 1849, da Agostino, commerciante e
marinaio, e da Luisa Spinaci e morto a Mogadiscio
il 26 novembre 1896) la cui azione si svolge
quando l’Italia, già uscita dal Risorgimento,
entrava negli anni del travaglio costruttivo di
Stato unitario.

La
giovinezza che aveva fatto l’Unità, divenuta
matura nella esperienza degli esili, delle carceri
e delle cospirazioni, formava ora il nuovo Stato,
e intanto un’altra giovinezza era cresciuta in
quegli anni, nel ricordo e nell’eco delle
gloriose imprese dei fratelli maggiori ed
esuberante di energie fisiche e intellettuali,
provava il sentimento di essere stata in troppo
tenera età per essere contro il nemico dall’alto
di una barricata, sentiva la necessità di evadere
da quell’immobile in cui l’Italia sembrava
adagiarsi ed era invece la sosta fatale dopo le
gesta compiute per l’evento grande e complesso
dell’Unità.

A.Cecchi
- G.Bianchi
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Dagli
scritti inediti di Francesco Bonasera in
preparazione :
L’epistolario
privato di Antonio Cecchi
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