"Forme
e adattamenti del mondo vegetale illustrati in un erbario
morfo-biologico del 1936-1940"
GLI ERBARI A
IMPRESSIONE
Tra il 15° e il 16° secolo, quando le
tecniche di stampa non si erano ancora pienamente affermate, venne
avviata una nuova metodologia per la realizzazione di tavole
botaniche, quella della stampa con l'ausilio di una matrice
naturale, ovvero la pianta stessa.
Tale tecnica, dettagliatamente descritta
anche da Leonardo nel suo Codice Atlantico (1510-1519),
prevedeva di cospargere con nerofumo, prodotto da una candela accesa
sotto un coppo, un lato della pianta che veniva, poi, pressata tra
due fogli, lasciando la propria impronta. In alternativa, si poteva
impregnare il campione con una sostanza colorante per poi pressarlo
su fogli di carta.
Questo metodo di realizzazione degli erbari
non ebbe grande diffusione, sia per l'inaffidabilità dell'impronta
lasciata sulla carta, sia per le difficoltà e gli inconvenienti
della stessa tecnica al confronto con i tradizionali metodi di
stampa nel frattempo ampiamente avviati.
L'uso degli erbari ad impressione sarà
completamente abbandonato nel 18° secolo.
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Centro
internazionale di studi geocartografici storici laboratorio di
ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani
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