Essays
            and New Atlantis
            di Francis Bacon (1942)
              (proveniente da Clinton,
              Connecticut, USA)
               
              Pubblicato per Classics Club by Walter J.
              Black nel 1942.
              Prendendo spunto dal mito narrato da
              Platone nel "Crizia", Bacone tratteggia una società
              utopica, collocandosi sulla scia di Tommaso Moro e di una
              tradizione alquanto diffusa nel Cinquecento: si tratta di
              un'utopia tecnocratica nella quale a governare sono i sapienti, i
              quali non sono però i filosofi, bensì gli scienziati, dotati di
              un sapere pratico e tale da trasformare la natura e da porla al
              servizio dell'uomo.
              
Dal testo di Bacone:
              Ci presentammo nel giorno e nell'ora
              stabilita. Fui scelto io, dai miei compagni, per il colloquio
              privato. Trovammo il Padre in una bellissima stanza, con ricche
              tappezzerie, il cui pavimento era ricoperto da un tappeto che
              portava al trono dove egli sedeva, una poltrona bassa, senza alcun
              gradino che la sollevasse da terra, e splendidamente adornata.
              Sopra di lui pendeva un ricco baldacchino di seta azzurra ricamata
              d'oro. Nessuno era con lui nella stanza, fatta eccezione per i due
              paggi d'onore, elegantemente vestiti di bianco e posti ai due lati
              del trono. Vestiva lo stesso abito che gli avevamo visto indossare
              sulla portantina, ma, invece della toga, portava adesso un
              mantello e un cappuccio, di fine panno nero, allacciati intorno
              alle spalle. Entrando ci inchinammo profondamente, così come ci
              era stato impartito di fare, e quando ci fummo avvicinati alla sua
              poltrona egli si levò in piedi sollevando alta la mano destra in
              atto di benedizione e ciascuno di noi si chinò a baciare il lembo
              della sua stola. I miei compagni poi si ritirarono ed io rimasi
              solo con lui. Allora il Padre intimò ai paggi di lasciare la
              stanza e dopo avermi invitato a sedere accanto a lui, cominciò a
              parlarmi in spagnolo: «Dio ti benedica, figlio mio. Io ti darò
              la gemma più preziosa che possiedo: ti confiderò infatti, per
              amore di Dio e degli uomini, la vera organizzazione della Casa di
              Salomone . E perché tu possa meglio comprenderla, seguirò questo
              ordine: in primo luogo ti svelerò il fine di questa nostra
              istituzione. In secondo luogo i mezzi e gli strumenti che noi
              abbiamo per i nostri lavori. In terzo luogo le diverse funzioni e
              mansioni che vengono affidate a ciascun fratello. Infine le norme
              e le usanze che noi osserviamo. «Fine della nostra istituzione è
              la conoscenza delle cause, dei movimenti delle cose e delle più
              intime proprietà della natura, allo scopo di ampliare i confini
              del potere umano verso l'attuazione di ogni possibile meta. I
              mezzi e gli strumenti di cui ci avvaliamo sono i seguenti: abbiamo
              ampie caverne di differenti profondità, le più profonde delle
              quali giungono fino a seicento cubiti sottoterra. Alcune di esse
              sono state scavate sotto alte colline o montagne cosicché,
              sommando l'altezza della collina con la profondità della caverna,
              si arriva, per alcune, sino a tre miglia di profondità. Abbiamo
              scoperto infatti che l'altezza di una collina e la profondità di
              una caverna, rispetto alla superficie della terra, si equivalgono
              poiché entrambe sono ugualmente lontane dal sole, dai raggi
              celesti, e dall'aria aperta. Noi chiamiamo queste caverne
              "regioni inferiori" e ce ne serviamo per gli esperimenti
              di coagulazione, indurimento, refrigerazione e conservazione dei
              corpi. Le usiamo anche ad imitazione delle miniere naturali e per
              produrre nuovi metalli artificiali, per mezzo della combinazione
              di vari materiali preparati e depositati là per moltissimi anni.
              E qualche volta le usiamo per la cura di certe malattie, benché
              quest'uso possa stupirti, e per esperimenti sul prolungamento
              della vita, che facciamo su alcuni eremiti che si prestano a
              vivere laggiù. Essi, ben provvisti di tutto il necessario,
              dimostrano una straordinaria longevità e da loro noi apprendiamo
              molte cose. «Abbiamo anche fosse scavate in terre di diversa
              natura dove conserviamo diverse qualità di cementi come fanno i
              cinesi con le loro porcellane, ma in maggiore varietà e alcune
              molto più preziose di quelle. Possediamo anche una gran varietà
              di concimi e di letami per ingrassare la terra e renderla ferace .
              «Possediamo torri altissime, la più alta delle quali raggiunge
              il mezzo miglio di altezza. Alcune di esse sorgono su alte
              montagne sicché, sommando l'altezza del monte con quella della
              torre, qualcuna raggiunge l'altezza di tre miglia. Chiamiamo
              questi posti "regioni superiori", considerando lo spazio
              tra le più alte torri e le più profonde caverne come
              "regione intermedia". Ci serviamo di queste torri, in
              base alla loro altezza e posizione, per fare esperimenti di
              insolazione, di refrigerazione, di conservazione e per
              l'osservazione di fenomeni meteorologici come i venti, le piogge,
              la neve, la grandine e i meteoriti ignei. Anche su alcune di
              queste torri vivono degli eremiti che di tanto in tanto visitiamo,
              istruendoli sulle osservazioni che debbono compiere. «Abbiamo
              grandi laghi sia di acqua dolce sia di acqua salata, di cui ci
              serviamo per l'allevamento di pesci e di uccelli acquatici e
              palustri. Ce ne serviamo anche per la macerazione di alcuni corpi
              naturali: abbiamo scoperto infatti una grande differenza fra gli
              effetti del seppellimento di cose sotto terra, da quelle esposte
              all'aria e da quelle immerse nell'acqua. Abbiamo degli stagni, in
              alcuni dei quali purifichiamo l'acqua dal sale, mentre in altri
              trasformiamo artificialmente l'acqua dolce in acqua salata.
              Abbiamo scogli in mezzo al mare e argini sulle spiagge, per alcuni
              esperimenti che richiedono l'aria e il vapore marino. Possediamo
              inoltre violente cascate e cateratte impetuose per produrre forza
              motrice, e, per lo stesso scopo, macchine per moltiplicare e
              accrescere la forza dei venti. «Possediamo un gran numero di
              pozzi e di sorgenti artificiali, a imitazione delle sorgenti e
              bagni naturali, contenenti vetriolo, zolfo, acciaio, rame, piombo,
              salnitro e altri minerali; e piccoli pozzi per l'infusione di
              molte sostanze, nei quali l'acqua sprigiona la sua virtù più
              rapidamente e meglio che nei vasi e nelle vasche. Fra le altre
              abbiamo un'acqua che chiamiamo "acqua del Paradiso",
              poiché, grazie alle operazioni a cui è da noi sottoposta, è
              assai salutare ed efficace per la conservazione e il prolungamento
              della vita. «Possediamo anche case grandi e spaziose, dove
              imitiamo e riproduciamo i fenomeni meteorologici come la neve, la
              grandine, la pioggia, le piogge artificiali di corpi invece di
              acqua, i tuoni e i fulmini, i lampi, e sperimentiamo anche la
              generazione aerea di insetti e animali come le rane, le mosche e
              simili. «Abbiamo anche a nostra disposizione alcune stanze che
              chiamiamo "camere di salute", dove condizioniamo l'aria
              dandole la temperatura opportuna per la cura di varie malattie e
              per salvaguardare la salute stessa. «Disponiamo inoltre di bagni
              belli e spaziosi, con differenti qualità di acque, sia per la
              cura delle malattie, sia per ristorare il corpo umano inaridito,
              sia per rinvigorire i muscoli, gli organi vitali, e la stessa
              linfa e sostanza del corpo. «Possediamo grandi frutteti e
              giardini, diversi nella specie, dei quali non ci sta a cuore
              l'aspetto estetico quanto la varietà del terreno e la sua idoneità
              alla coltivazione di piante ed alberi diversi. In alcuni di
              questi, particolarmente spaziosi, vengono coltivati, oltre ai
              vigneti, alberi e arbusti, i cui frutti prepariamo per ottenere
              diversi tipi di bevande. E, sempre qui, pratichiamo, su alberi da
              frutto e piante selvatiche, esperimenti di innesti ed
              inoculazioni, ottenendo risultati considerevoli. In questi stessi
              luoghi facciamo nascere artificialmente piante e fiori più presto
              o più tardi rispetto alla loro stagione naturale, e li facciamo
              germogliare e fruttificare più rapidamente del loro normale
              decorso. Otteniamo anche piante più grandi del normale i cui
              frutti sono più grossi, più dolci e diversi per gusto, odore,
              aroma e forma da quelli della loro specie. E molti di questi
              frutti sono da noi trattati perché acquistino virtù
              medicamentose. «Conosciamo anche sistemi per far nascere piante
              senza semi ma solo tramite la semplice mescolanza dei terreni, per
              produrre nuove e sconosciute specie di piante e trasformare piante
              di una specie in un'altra. «Disponiamo anche di parchi e recinti
              per ogni genere di animali e uccelli, di cui ci serviamo non tanto
              come spettacolo curioso e raro, quanto per esperimenti di
              dissezione , tramite i quali facciamo luce sull'anatomia del corpo
              umano. In questo campo abbiamo raggiunto straordinari risultati,
              come la continuazione della vita anche quando diversi organi, che
              voi considerate vitali, sono morti ed asportati, la resurrezione
              dei corpi che all'apparenza sembrano morti e così via.
              Sperimentiamo su di loro anche tutti i veleni, i medicinali, le
              cure mediche e gli esperimenti chirurgici. Riusciamo a renderli
              artificialmente più grossi o più alti degli altri membri della
              loro specie, o invece più piccoli, arrestando il loro sviluppo.
              Li rendiamo più fecondi e prolifici del normale o, viceversa,
              sterili e infecondi; e possiamo, in molti modi, variarne il
              colore, la forma e gli istinti. Siamo in grado di ottenere incroci
              e accoppiamenti tra animali di specie diverse che generano nuove
              specie e non sono infecondi come comunemente si reputa. Otteniamo
              numerose specie di serpenti, vermi, insetti e pesci da sostanze in
              putrefazione, parecchie delle quali arrivano ad essere perfette
              come gli animali e gli uccelli: distinti per il sesso e capaci di
              prolificare. E nulla di tutto questo avviene a caso, giacche
              sappiamo in anticipo che specie di creatura nascerà da una
              determinata materia o incrocio. «Abbiamo inoltre stagni speciali
              dove conduciamo sui pesci quegli stessi esperimenti di cui ho
              detto prima riguardo agli animali e agli uccelli. «Abbiamo anche
              luoghi adatti per la generazione e per l'allevamento di vermi e
              insetti, a voi non noti, che hanno speciali utilità, come per voi
              le api e i bachi da seta. «Non ti tratterrò a lungo parlandoti
              delle nostre fabbriche di birra, dei forni e delle cucine dove
              vengono confezionate bevande, pani di ogni genere e cibi inusitati
              di speciali effetti. Facciamo vini con l'uva, bevande con succhi
              di frutta e con la fermentazione di semi e radici, oppure con
              miscele di miele, zucchero, manna e frutta essiccata e bollita,
              oppure con la resina e la polpa delle canne. Queste bevande si
              possono conservare per parecchi anni; alcune fino a quaranta.
              Abbiamo anche bevande ottenute con la fermentazione di diverse
              erbe, radici, spezie; alcune contenenti anche carni, latticini e
              altre sostanze nutrienti che fanno da cibo e bevanda insieme,
              particolarmente adatte ai vecchi che possono vivere di esse sole,
              senza bisogno di aggiungervi carne o pane. Ma soprattutto
              cerchiamo di ottenere bevande leggere, facilmente assimilabili dal
              corpo, senza procurar dolore, bruciore o corrosione. Alcune di
              esse, poste sul dorso della mano lo penetrano rapidamente fino al
              palmo pur procurando un sapore gradevole alla bocca. Abbiamo acque
              che trattiamo in modo da renderle nutrienti e tanto gustose che
              taluni non usano altra bevanda. Abbiamo pane confezionato con
              varie specie di grano, di radici, di noci, di ghiande e persino
              con carne e pesce essiccato, con vari tipi di lieviti e condimenti
              così da renderlo straordinariamente appetitoso. Alcuni di questi
              pani sono così nutrienti da far giungere a tarda età persone che
              vivono di essi soltanto senza bisogno di altro cibo. Abbiamo delle
              carni che battiamo per renderle frolle e delicate, in modo che
              queste, senza essere per nulla guaste, possano essere digerite da
              uno stomaco debole con la stessa facilità con cui uno stomaco
              forte digerisce le carni normali. Abbiamo anche carni, pani e
              bevande che permettono all'uomo di sostenere lunghi digiuni, e
              altri cibi che rendono i tessuti del corpo più forti e
              resistenti, aumentandone la robustezza. «Possediamo dispensari e
              laboratori di medicine: potrai facilmente comprendere come, vista
              la maggior varietà di piante e creature che abbiamo rispetto a
              voi in Europa, abbiamo anche maggior quantità e varietà di
              medicamenti, di droghe e di ingredienti per la composizione delle
              medicine. Abbiamo medicine di diversa stagionatura che hanno
              fermentato a lungo, per la cui preparazione ci siamo serviti non
              solo di ogni sistema perfetto di distillazione e di separazione,
              grazie a calore temperato e al passaggio attraverso filtri e
              sostanze solide, ma abbiamo usato anche sistemi di fusione tali da
              ottenere una incorporazione delle diverse sostanze tra loro da
              farle sembrare elementi semplici per natura. «Conosciamo anche
              arti meccaniche a voi sconosciute con cui otteniamo prodotti come
              carta, seta, tela, tessuti, eleganti lavori arricchiti con piume
              di straordinario splendore, preziose tinture e colorazioni per
              stoffe ed altri ancora. Abbiamo anche depositi per questi prodotti
              di uso comune, ed altri per quelli che non lo sono. Devi sapere
              infatti che molti dei prodotti di cui ti ho parlato vengono
              comunemente usati in tutto il regno, mentre altri, pur sempre
              inventati da noi, sono conservati come modelli ed esemplari. «Abbiamo
              anche ogni tipo di forno in grado di produrre i più diversi gradi
              di calore: fuochi violenti e rapidi, fuochi forti e costanti,
              moderati, impetuosi, tranquilli, secchi e così via. Ma
              soprattutto abbiamo calori che, come quello del sole e dei corpi
              celesti, variano di intensità, come attraverso orbite e cicli
              ricorrenti, con cui siamo in grado di ottenere effetti ammirevoli.
              Sfruttiamo anche il calore del letame, quello delle interiora di
              animali, del loro sangue e del loro corpo, quello del fieno e
              dell'erba fermentata o della calce viva e di altre cose ancora.
              Abbiamo strumenti che generano calore soltanto con il movimento,
              luoghi adatti per forti insolazioni e sotterranei che producono
              calore naturalmente o artificialmente. Noi adoperiamo questi
              diversi calori secondo il tipo di esperimento che ci proponiamo di
              fare. «Abbiamo anche camere dove facciamo esperienze relative
              alla luce, alle radiazioni e ai colori: da corpi incolori e
              trasparenti riusciamo a derivare vari colori, non fusi come
              nell'arcobaleno, come nelle gemme e nei prismi, ma ognuno di essi
              singolarmente. Possiamo ottenere la moltiplicazione della potenza
              della luce, la proiezione di questa a grande distanza e possiamo
              renderla a tal punto viva da poter distinguere punti e linee
              piccolissimi. Riusciamo a colorare la luce e a compiere ogni
              genere di inganni ed illusioni ottiche nelle figure, grandezze,
              movimenti e colori, e a proiettare ogni genere di ombre. Abbiamo
              metodi, che voi ancora non conoscete, per produrre da corpi
              diversi una originaria sorgente di luce; e strumenti per vedere
              oggetti lontani nel cielo e nei luoghi più remoti, e per fare
              apparire lontane cose vicine e viceversa, costruendo distanze
              fittizie . Possediamo anche aiuti per la vista assai migliori
              delle vostre lenti; abbiamo lenti e strumenti con cui vediamo
              chiaramente e distintamente i corpi più minuti, come le forme e i
              colori degli insetti più piccoli o vermi, la grana e le venature
              nelle gemme, la composizione dell'urina e del sangue, non visibili
              in altro modo. Sappiamo produrre arcobaleni artificiali, aloni,
              circoli luminosi ed ogni specie di riflessi, rifrazioni e
              moltiplicazioni degli oggetti. «Abbiamo pietre preziose, a voi
              sconosciute, di ogni specie; molte delle quali di speciale
              bellezza, e cristalli e vetri, alcuni dei quali fatti con metalli
              vetrificati, o con altri materiali, diversi da quelli usati da voi
              per la stessa fabbricazione del vetro; abbiamo anche un gran
              numero di fossili che voi non avete, calamite dalle virtù
              prodigiose e pietre rare, sia naturali che artificiali. «Abbiamo
              costruito "case sei suoni" dove facciamo esperimenti e
              dimostrazioni su tutti i suoni e sulla loro origine. Conosciamo
              armonie a voi ignote di quarti di toni e di passaggi ancora
              minori6. Abbiamo molti strumenti musicali nuovi per voi, alcuni
              dei quali suonano più dolcemente dei vostri, e anche campane e
              sonagli di suono delicato e gradevole. Possiamo rendere forti e
              profondi suoni leggeri e attenuare quelli acuti, e riusciamo a
              produrre tremolii e vibrazioni di suoni in origine continui.
              Imitiamo e riproduciamo tutti i suoni articolati, le lettere, le
              voci degli animali e le note degli uccelli. Abbiamo strumenti che
              applicati all'orecchio rinforzano l'udito e la percezione dei
              suoni, e sistemi artificiali che ripetono e moltiplicano le voci
              rimandandole più forti e acute, o più profonde, o diverse nel
              tono e nel timbro originale. Possiamo infine trasmettere i suoni a
              grande distanza per mezzo di tubi e condotti rettilinei o
              tortuosi. «Abbiamo poi le "case dei profumi", in cui
              compiamo esperimenti sui sapori, e dove riusciamo (cosa assai
              strana da credersi) a moltiplicare e intensificare gli odori.
              Imitiamo i profumi naturali ricavandoli da misture diverse da
              quelle che li producono naturalmente. Imitiamo i sapori così
              perfettamente da ingannare il gusto più accorto. In questa casa
              vi è anche un reparto dolciario dove fabbrichiamo dolci di
              diversi tipi, umidi e asciutti, per la cui produzione usiamo, non
              solo zucchero e miele, ma nuove sostanze dolcificanti. Vi
              produciamo vini pregiati, latte, brodi e salse da voi poco
              diffusi. «Abbiamo anche una "casa delle macchine", dove
              fabbrichiamo macchine e strumenti per ogni genere di movimenti:
              stiamo tentando di produrre dei moti più veloci di quelli che voi
              avete realizzato con le vostre bocche da fuoco, o con qualsiasi
              altra vostra macchina. Facciamo anche esperimenti per rendere il
              movimento più facile e più intenso moltiplicandolo, ad esempio,
              per mezzo di ingranaggi. Produciamo strumenti e macchine da guerra
              di ogni genere, nuove misture di polveri da sparo, fuochi greci7
              che bruciano nell'acqua e sono inestinguibili, e fuochi
              artificiali di ogni tipo destinati tanto al divertimento quanto a
              scopi più utili. Imitiamo il volo degli uccelli e riusciamo entro
              certi limiti a volare nell'aria8. Abbiamo navi e imbarcazioni per
              navigare sotto l'acqua e resistere alle tempeste marine, cinture
              di sicurezza e congegni per mantenersi a galla e nuotare.
              Possediamo diversi orologi, strumenti che si muovono in modo
              ricorrente e altri capaci di moto perpetuo. Riproduciamo i
              movimenti degli animali e di tutte le creature viventi, degli
              uccelli, degli uomini, dei pesci, dei serpenti; e infine
              apparecchi mirabili per la loro perfezione e sensibilità. «Abbiamo
              una "casa della matematica" dove sono conservati tutti
              gli strumenti necessari alla geometria e all'astronomia. «Abbiamo
              una "casa delle illusione dei sensi" dove compiano ogni
              genere di prodigi, di giochi, di illusioni e inganni dei sensi.
              Potrai capire facilmente come noi, pur possedendo cose
              perfettamente naturali e degne di ammirazione, potremmo anche in
              certi casi far sembrare queste miracolose, ingannando i sensi. Noi
              però odiamo ogni forma di impostura e di menzogna, tanto che è
              severamente proibito a tutti i confratelli, pena la ignominia e
              l'ammenda, alterare e ampliare le opere che abbiamo ottenuto per
              via naturale; è nostro obbligo farle conoscere nella loro più
              pura realtà, senza alcun trucco e affettazione di miracolo. «Queste
              sono, figlio mio, le ricchezze della Casa di Salomone «Quanto ai
              doveri e alle funzioni dei nostri confratelli, ce ne sono dodici
              che visitano i paesi stranieri, fingendo di appartenere ad altre
              nazioni (teniamo infatti celata la nostra nazionalità), che ci
              portano libri, sommari ed esemplari di scoperte di tutti gli altri
              paesi del mondo: noi li chiamiamo "mercanti di luce"9 .
              «Altri tre sono incaricati di raccogliere gli esperimenti esposti
              nei libri e sono detti "predoni". «Altri tre raccolgono
              tutti gli esperimenti delle arti meccaniche, delle arti liberali e
              anche di quelle pratiche che ancora non sono pervenute al piano
              delle arti. Questi sono chiamati gli "uomini del
              mistero". «Altri tre tentano i nuovi esperimenti che credono
              utili e sono detti "pionieri" o "minatori". «Altri
              tre ancora, i "classificatori", raccolgono gli
              esperimenti delle quattro precedenti categorie in tabelle e
              tavole, perché siano più chiari e perché se ne possano trarre
              osservazioni ed assiomi10. «Altri tre si occupano di esaminare e
              studiare gli esperimenti dei loro confratelli per ricavarne nuovi
              risultati ad uso pratico per la vita umana o cognizioni utili ad
              altri lavori scientifici; a creare dimostrazioni di tutte le
              cause, dei mezzi di divinazione naturale, e a giungere a una
              chiara conoscenza delle proprietà e delle parti del corpo. Questi
              sono detti "uomini di dote" o anche
              "benefattori". «Tre di noi, chiamati
              "fiaccole", dopo gli incontri e le consultazioni che
              teniamo per approfondire il lavoro precedente e i risultati, si
              preoccupano di intraprendere, su queste basi, nuovi esperimenti più
              luminosi che penetrano entro la Natura più profondamente dei
              primi11. «Tre, detti "inoculatori", eseguono gli
              esperimenti che vengono loro affidati e ne riferiscono i
              risultati. «Infine, ve ne sono tre che innalzano le prime
              invenzioni, tramite esperimenti, in più alte osservazioni,
              assiomi, aforismi. Li chiamiamo "interpreti della
              natura". «Abbiamo inoltre, come potete immaginare, novizi e
              apprendisti, perché non si interrompa la successione degli
              studiosi e infine molti servi e aiutanti, sia uomini che donne. Ci
              consultiamo per decidere quali delle nostre scoperte debbano
              essere rese note al pubblico e quali no. E prestiamo tutti
              giuramento di non divulgare mai quelle che pensiamo prudente
              tenere segrete. Alcune di queste talvolta le riveliamo allo Stato,
              ma in altri casi neppure ad esso. «Per quanto riguarda i nostri
              ordinamenti e riti, abbiamo due belle e spaziose gallerie: in una
              di queste conserviamo i campioni e i modelli di tutte le più rare
              e migliori invenzioni; nell'altra le statue di tutti i più
              importanti inventori: abbiamo la statua del vostro Colombo, che
              scoprì le Indie Occidentali, quella dell'inventore delle navi,
              quella del monaco che inventò la polvere da sparo12 e le armi da
              fuoco, quella dell'inventore della musica, delle lettere, quella
              dell'inventore della stampa, dell'astronomia, quella
              dell'inventore dell'arte di lavorare i metalli, quella
              dell'inventore del vetro, dell'arte di ricavare la seta dai
              bozzoli, quella dell'inventore del vino, del grano e del pane e
              quella dell'inventore dello zucchero. Onoriamo tutti costoro in
              base ad una tradizione molto più sicura della vostra. Abbiamo
              anche le statue dei nostri inventori di opere mirabili che voi non
              avete veduto, e per questo difficili da descrivere, senza contare
              che potreste facilmente cadere in errore. Erigiamo all'inventore
              di ogni importante scoperta una statua e gli conferiamo una
              generosa e onorevole ricompensa. Alcune di queste statue sono in
              bronzo, altre di marmo, altre di pietra, alcune di cedro o di
              altri legni preziosi, dorati e adornati, altre ancora di ferro,
              d'argento o d'oro. «Abbiamo inni e forme di liturgia che cantiamo
              e recitiamo ogni giorno, per lodare e ringraziare Dio delle sue
              opere meravigliose, e varie preghiere per implorare il suo aiuto e
              la sua benedizione, perché si degni di illuminare le nostre
              fatiche e le diriga verso scopi giusti e santi. «Abbiamo, infine,
              l'abitudine di visitare le principali città del regno e in esse,
              a seconda della necessità, rendiamo pubbliche le nuove più utili
              che ci pare opportuno divulgare. Prediciamo epidemie, pestilenze,
              invasioni di animali nocivi, carestie, tempeste, terremoti,
              inondazioni, comete, il clima dell'anno ed altri fenomeni;
              consigliando poi il popolo sulle precauzioni da prendere per
              prevenire e porre rimedio a tali calamità». Detto questo il
              Padre si alzò in piedi ed io, secondo quanto mi era impartito, mi
              inginocchiai. Egli mi pose la mano destra sul capo e mi disse: «Dio
              ti benedica, figlio mio, e benedica il discorso che ho appena
              tenuto. Ti concedo di divulgarlo per il bene delle altre Nazioni,
              poiché noi viviamo qui come fossimo nel grembo di Dio». Così
              egli mi lasciò, dopo aver donato a me e ai miei compagni circa
              duemila ducati.